La tutela del patrimonio personale è un pensiero costante, qualunque sia la professione esercitata e qualunque sia l’età delle persone. Ugualmente può dirsi per la gestione dei patrimoni, siano essi in proprietà esclusiva o in comunione tra i vari membri della famiglia, con una particolare preoccupazione, in quest’ultimo caso, con riguardo alla loro suddivisione futura.
Il trust consente di pianificare “oggi” la gestione del proprio patrimonio per il futuro, stabilendo nel presente le condizioni di amministrazione che dovranno attuarsi nel tempo in dipendenza delle varie situazioni che si possono verificare. Condizioni di gestione che, a seconda degli eventi, possono sempre essere personalizzate e migliorate.
Le difficoltà della gestione dei patrimoni in comunione possono essere evitate stabilendo anticipatamente come i beni devono essere gestiti, i meccanismi e le regole per la soluzione di conflitti che possono sorgere tra i comproprietari, così stabilendo a priori e, preferibilmente quando i rapporti sono distesi, come i beni comuni devono essere suddivisi o le regole cui il trustee deve attenersi per arrivare ad una ripartizione che è stata ritenuta equa dai comunisti.
Inoltre, attraverso il trust, si può evitare che eventi che possono colpire professioni esposte – ed il riferimento va soprattutto ad esempio agli imprenditori, ai medici, agli avvocati, ai commercialisti, ai revisori, agli ingegneri – possano riflettersi sul patrimonio che nel tempo si è creato e quindi anche sui nuclei familiari del professionista.